Exhibition > On The Road: 2000 anni di via Emilia
Creative direction > Giovanni Rana Food service
Branding > ADOGNIMODO restaurant
Creative direction > Ferrari museum 2+2 experience
Ferrari museum Trivia Experience
Exhibition > Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica
La Madonna di Reggio, diffusione di un'immagine religiosa
Creative direction > Giovanni Rana Video ricette
Branding > Con.Ca Marmi
Graphic design > Black Attitude
Graphic design > Meroni&Colzani
Branding > Casa al Forte
Creative direction > Il cielo sopra On The Road
Branding > il Museo del Tricolore
Exhibition > Aceto Balsamico Tradizionale RE @Agripride
Branding > cLAB
Exhibition > Lo scavo in piazza
Exhibition > Tuttoquadra
Branding > Millennials, pittura del presente in museo
Exhibition > Tuttotondo
Graphic design > Il Foro Italiano new site
Graphic design > intothenight / 1
Graphic design > intothenight / 2
Graphic design > TEDxReggioEmilia 2019
Branding > Lab 4.0
Branding > Modulo/53
Graphic design > On The Road, la guida alla mostra
Creative direction > Ordine degli Architetti
Creative direction > Reggiane Urban Gallery
Branding > Officucina
Branding > Società Trasformazione Urbana Reggiane
Environmental graphic > Barilla Research Space
Graphic design > XXI Triennale Kitchen Tools
Graphic design > vrd research new site
Special > Fatti di Numeri - Open Data
Grafici non più educati come artefici delle arti, non più indirizzati al progetto ispirato “al bel pezzo”, come il pittore di cavalletto, non più come il “designer” che attraverso il bell’oggetto conforta la società ammalata, non più come uomo elegante, mondano, sorridente, scettico, egoista, narcisista, amante dei formalismi, “programmato”, ma grafici che sentano responsabilmente il valore della comunicazione visiva come mezzo che contribuisce a cambiare in meglio le cose peggiori. Grafici modesti, lavoratori tra masse di gente semplice che ha il diritto di partecipare alla comunicazione, alla cultura, al sapere, alla gestione sociale. Grafici che sentano che la tecnica è un mezzo per trasmettere cultura e non strumento fine a se stesso per giustificare la sterilità del pensiero, o peggio, per sollecitare inutili bisogni, per continuare a progettare macchine, teorie, mostre, libri e oggetti inutili